Morbillo e Vitamina A

 

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Il morbillo, contrariamente a quanto succedeva un tempo, non è di per sé una malattia infantile che possa causare problemi più gravi. Eppure le ultime stime dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, dicono che ogni anno circa 150 mila bambini e ragazzi in tutto il mondo muoiono di morbillo soprattutto nelle zone meno sviluppate del pianeta perché sono quelle nelle quali il sistema immunitario è più carente di vitamina A, essenziale contro questa patologia.

 

 

Vitamina A contro il morbillo, perché serve?

Si tratta in particolare di Paesi nei quali c’è un alto livello di malnutrizione infantile che comporta quindi un rischio maggiore di esposizione ad una malattia che invece con un sistema immunitario a posto non sarebbe a rischio. Ecco perché serve una vera integrazione di vitamina A per fortificare il sistema immunitario e limitare così i rischi di mortalità del morbillo.

In pratica tutti i bambini ai quali viene diagnosticato il morbillo devono assumere almeno due dosi di integratori di vitamina A nelle 24 ore. Una cura che in realtà aiuta tutti i bambini colpiti dal morbillo, anche quelli potenzialmente sani, perché previene i rischi collaterali della malattia come i danni agli occhi o le polmoniti.

 

Dosi e somministrazione della Vitamina A

Secondo le ultime statistiche in materia, l’utilizzo degli integratori di vitamina A ha la capacità di ridurre il numero di morti per morbillo almeno del 50% visto che aumenta le riserve immunitarie ma al tempo stesso difende l’integrità delle cellule epiteliali.

Il dosaggio raccomandato è di 100 000 UI (sigla che sta per Unità Internazionale, ossia l’unità di misura della quantità di farmaco) in via orale al momento della diagnosi per i bambini di età inferiore ai 12 mesi, e 200 000 UI per i bambini di età maggiore. E se il bambino presenta ulteriori segni di carenza di vitamina A, deve essere somministrata una terza dose nell’arco di 4 o al massimo 6 settimane.

 

 

Dove trovare la vitamina A

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Ma dove si trova normalmente la vitamina A? Solitamente è presente in quantità importanti nel fegato di animali terrestri e marini, ma anche nei caroteni contenuti nei vegetali come carote, pomodori, spinaci, zucca gialla, cicoria, rape e nella frutta quale meloni gialli, albicocche, cachi.

Non è un caso quindi che nei Paesi in via di sviluppo ci sia carenza perché quegli alimenti scarseggiano o non sono proprio presenti. Infatti le principali cause di carenza sono un’alimentazione deficitaria di vitamina A oppure ancora in caso di malattie della tiroide o di cattivo assorbimento, quando cioè non c’è un corretto processo di assorbimento intestinale, ad esempio nel caso dei celiaci.