Mortalità morbillo

 

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Sarebbe sbagliato considerare il morbillo come una malattia che colpisce soltanto bambini e ragazzi, mentre in realtà può essere presa anche dagli adulti. E in tutte le età considerate, anche se in casi rari ed estremi, può portare alla morte.

 

 

Le statistiche sulla mortalità nel morbillo

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Le ultime stime certe dell’Organizzazione Mondiale della Sanità si riferiscono al 2012: la mortalità per i colpiti dal morbillo è scesa dai 570 mila casi del 2000 a poco più di 120 mila del 2013. In particolare in Europa nel 2013 sono stati registrati 10.271 casi di morbillo mortale, il 91% dei quali in Paesi come Germania, Italia, Regno Unito Paesi Bassi e Romania.

Ma perché il morbillo, che solitamente è considerata come una classica malattia dell’età infantile che non comporta problemi se non le caratteristiche pustole rossastre, può rivelarsi mortale?

In particolari soggetti può provocare alcune complicazioni sia a livello polmonare che neurologico come meningite ed encefalite (statisticamente un caso ogni 2.000 casi di morbillo) che però in genere colpiscono i soggetti più deboli.

La mortalità per morbillo è comunque molto scesa dalla seconda metà degli anni ’80 ad oggi e interessa prevalentemente soggetti sopra i 15 anni.

 

 

Come difendersi dalla mortalità del morbillo

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Il metodo più comune di proteggere i bambini dai rischi del morbillo è quello legato al vaccino. La malattia di per sé, se vissuta in maniera naturale,  fornisce una protezione che dura per sempre ed è addirittura superiore al vaccino e  le donne che hanno avuto il morbillo in età naturale durante la gravidanza trasmettono al figlio una serie di anticorpi specifici che proteggeranno.

Nella vaccinazione viene utilizzato un virus vivo attenuato e la vaccinazione con le leggi attuali viene associata ai vaccini antiparotite e antirosolia. Si tratta di una vaccinazione facoltativa attorno al 16° mese per la prima volta e ai 5 anni per la seconda. In rarissimi casi potrebbe comportare anche effetti collaterali da non trascurare come reazioni anafilattiche, convulsioni febbrili, meningiti ed encefaliti acute. Ma ricordiamo che i benefici della vaccinazione superano di gran lunga i rischi di una vaccinazione.

Importante è anche l'alimentazione per favorire un buon decorso della patologia. L'importante è mangiare cibi leggeri e con proprietà antinfiammatorie. Indispensabile è l'assunzione di Vitamina A sotto forma di integratori o di cibi che ne possiedono in abbondanza, una integrazione corretta potrebbe limitare i rischi collaterali del morbillo. Dove posso trovare la Vitamina A? Naturalmente in alcuni vegetali come carote, pomodori, zucca, spinaci e in frutti come albicocche, cachi e meloni gialli. Altrimenti in commercio (anche online) esistono integratori di Vitamina A e non con un forte potere immunostimolante.