Morbillo e neonati
Che cos'è il morbillo?
Si tratta di una malattia infettiva, causata da un virus del gerere Morbillivirus. Questa malattia virale è diffusa in tutto il mondo e colpisce prevalentemente i bambini in tenera età (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 anni le età più colpite) ed i neonati anche di qualche mese, e di solito si presenta alla fine dell'inverno e durantte la primavera. La particolarità di questa malattia è che, una volta contratta, dà un'immunizzazione praticamente definitiva, ciò significa che non ci si ammalerà più.
Come si trasmette?
Il morbillo è molto contagioso ed è facile contrarlo: bastano delle goccioline di saliva emesse con la tosse, con degli starnuti o anche solo parlando. Non puo' essere trasmesso dagli animali e non vi sono portatori sani di morbillo.
Incubazione e sintomi
Trattandosi di un virus, vi è il periodo di incubazione che dura circa 10 giorni: inizia nel momento in cui l'organismo viene invaso dal virus e finisce quando compare la febbre. La contagiosità del morbillo si protrae fino ai 5 giorni successivi alla comparsa delle eruzioni cutanee visibili e tipiche.
Per quanto riguarda i sintomi, vi sono 4 fasi nello sviluppo della malattia: la prima fase coincide con il periodo d'incubazione, che è asintomatico; nella seconda fase si hanno sintomi simili a quelli influenzali (febbre, tosse secca, congiuntivite, raffreddore) e successivamente appare il cosiddetto "segno di Köplik", ovvero dei puntini bianchi all'interno della bocca che spariscono nel giro di due giorni dall'apparizione della eruzione cutanea; la terza fase è detta esantematica: inizia 14 giorni dopo il contagio e corrisponde alla presenza di macchie rosse su tutto il corpo; la quarta ed ultima fase consiste nella risoluzione, in quanto l'esantema scompare dopo 5 o 6 giorni, anche se la febbre potrebbe durare a lungo.
Le complicazioni
Il morbillo è una malattia abbastanza diffusa tra bambini e neonati e i vaccini sono effettuati ormai da anni, però ancora oggi ogni 100.000 persone, almeno 30 o 100 morti al giorno sono causati da questa malattia. I soggetti più colpiti sono neonati, bambini malnutriti e persone immunocompromesse. Le complicanze derivanti dal morbillo possono essere: respiratorie, che sono le più frequenti; neurologiche, più rare ma infauste; altre complicanze a livello cardiaco ed oculare.
La terapia
Dal momento che si tratta di un virus, non ci sono rimedi medici specifici: si possono solo curare i sintomi, ma non la causa. Paracetamolo per abbassare la febbre, sciroppo per la tosse secca, gocce per aiutare gli occhi; in ogni caso è consigliata un'abbondante idratazione e un lungo riposo, oltre che un isolamento per non diffondere l'infezione.
Per il morbillo c'è il vaccino, non obbligatorio nel nostro Paese, sempre sottoforma di vaccini antirosolia e antiparotite con un'efficacia del 98-99%. Per quanto riguarda i neonati, fino al sesto o al nono mese, possono essere protetti dagli anticorpi che gli vengono passati dalla madre alla nascita, se questa era immunizzata. Inoltre la durata dell'immunizzazione risulta minore che gli anticorpi derivano da un vaccino e non dalla contrazione del morbillo stesso.